GIACOMO INFANTINO

EXIBART / Immagini contro il femminicidio

date » 23-05-2018 20:47

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Articolo tratto da EXIBART, 23/05/2018.
Luna Rosa, associazione che, da oltre due anni, promuove la fotografia e le arti visive come strumento culturale, ha istituito, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e con il patrocinio del MIBACT, il concorso "Luna Rosa contro il feminicidio”, il primo premio fotografico dedicato a un tema quanto mai attuale, una tragedia che necessita di una maggiore attenzione, per sensibilizzare l’opinione pubblica.
La presidente Carmela Sanguedolce, particolarmente interessata a favorire la fotografia e il ruolo femminile nelle arti visive, insieme a Martina Corgnati, storica dell’arte e docente all’Accademia di Brera, Mario Cresci, fotografo, Roberto Rosso, direttore del Dipartimento di Nuove Tecnologie di Brera, Paola di Bello, direttrice del Biennio specialistico di Fotografia a Brera, e Federica Turco, semiologa, ha selezionato 21 opere di giovani artisti, tutti studenti di Brera, dai 100 che hanno aderito al concorso. I tre vincitori, nominati da una seconda commissione, composta da Carmela Sanguedolce, Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Brera, Maurizio Molinari, direttore del quotidiano La Stampa e Lorenza Bravetta, sono stati annunciati ieri sera, in occasione del vernissage della mostra itinerante, a cura di Paola di Bello e Martina Corgnati, ospitata nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Carpoforo, in via Marco Formentini, a pochi passi dall’Accademia di Brera.
Il terzo premio è stato attribuito a Federica Boffo (Napoli,1989), con Tutte le volte che non ti ho guardata, un’immagine struggente di una mimosa che muore, contro una tragedia annunciata che si consuma spesso tra le mura domestiche o a opera di uomini moto vicini alle vittime. Basta questo fiore simbolico della festa della donna, per evocare la morte fisica e psicologica senza mostrare il corpo che ha subito la violenza. Il secondo premio l’ha meritato Giacomo Infantino (Varese, 1993), con Arisen my Sens, l’immagine di una donna nascosta dietro un velo bianco con la bocca scoperta, dalla quale germogliano fiori secchi rosa. Una natura morta, apparentemente silente ma che urla vendetta conto l’annullamento dell’identità fisica e psicologica della donna. Ha vinto il primo premio Margarita Egorova (San Pietroburgo, 1986), con l’opera ermetica dal titolo Angela B: dodici quadrati rosa, pixel che rappresentano l’ingrandimento del volto di una giovane donna uccisa a colpi di machete nel quartiere Mandacaru di Joao Pessoa, Brasile, il 12 settembre 2012. Ogni pixel corrisponde a un tono di rosa della palette, in cui i codici RGB sono stati mantenuti, mentre i termini identificativi sono stati sostituiti con parole che evocano il vero contenuto dell’immagine, senza rappresentare il fatto cruento. Un’opera rigorosamente concettuale, contro la morbosità e la pornografia mediatica che, inevitabilmente, il tema del femminicidio genera, a favore della dignità della donna vittima anche della spettacolarizzazione dello stupro, offerto allo sguardo dell’uomo voyeur diffuso in rete.
Meritano attenzione anche le altre fotografie, con o senza corpi, cariche di simboli e metafore, che pongono riflessioni urgenti e rinviano a significati plurimi e domande, perché indignarsi non basta, è tempo di agire, denunciare, punire e, al contempo, educare gli uomini di qualunque età a rispettare le donne. (Jacqueline Ceresoli)

Immagini contro il femminicidio A cura di Martina Corgnati e Paola Di Bello

date » 09-05-2018 15:12

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PER TUTTE LE VIOLENZE CONSUMATE SU DI LEI, PER TUTTE LE UMILIAZIONI CHE HA SU­BITO, PER IL SUO CORPO CHE AVETE SFRUTTATO, PER LA SUA INTELLIGENZA CHE AVETE CALPESTATO, PER L’IGNORANZA IN CUI L’AVETE LASCIATA, PER LA LIBERTÀ CHE LE AVETE NEGATO, PER LA BOCCA CHE LE AVETE TAPPATO, PER LE ALI CHE LE AVETE TAGLIATO, PER TUTTO QUESTO: IN PIEDI, SIGNORI, DAVANTI AD UNA DONNA”.

William Shakespeare

Il giorno 22 maggio, alle ore 18, nell'ex Chiesa di San Carpoforo (via Marco Formentini, 14) verrà inaugurata la mostra "XXV ORA!" - Immagini contro il Femminicidio, promossa dall'Associazione Culturale Luna Rosa in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Brera e il patrocinio del MIBACT.

La mostra presenta le opere di 21 giovani artisti, studenti dell'Accademia e in particolare dei corsi di fotografia, selezionate fra le opere di coloro che hanno aderito all'invito dell'Associazione di realizzare un lavoro dedicato al drammatico tema del femminicidio, problematica che ha assunto i tratti di una vera e propria tragedia nazionale rispetto alla quale servono maggiore informazione, cultura e capacità di distinguere modelli e comportamenti, allontanando la ricorrente tentazione della rimozione della responsabilità.

L'appello promosso dall'Associazione è stato rivolto a tutti gli studenti, un centinaio dei quali hanno presentato progetti sottoposti all'attenzione di una Commissione composta dai proff. Martina Corgnati, Paola Di Bello, Paolo Rosso, da Mario Cresci, fra i maestri della fotografia italiana più attento e sensibile alle tematiche sociali e documentarie e dalla prof. Federica Turco dell'Università di Torino. Fra tutte le opere proposte questa Commissione ha selezionato i lavori che verranno proposti al pubblico nella mostra in oggetto. Fra essi, il giorno 22 maggio, una seconda commissione composta da Lorenza Bravetta (MIBACT), Franco Marrocco (direttore dell'Accademia di Brera), Maurizio Molinari (direttore del quotidiano "La Stampa") e Carmela Sanguedolce, presidente dell'Associazione Luna Rosa, selezioneranno le tre opere vincitrici dei premi acquisto, offerti dalla stessa Associazione.

Le opere e la mostra tutta parlano la lingua dell'arte per rivolgersi alla coscienza civile, alla sensibilità e alla cultura, del pubblico e potenzialmente di tutti, nella convinzione che l'educazione morale, ma anche estetica, possano avere un ruolo importante nel migliorare e rendere più umano il mondo che abitiamo insieme.

Dopo la tappa milanese, la mostra proseguirà per Roma, Firenze e Crotone, dove l'Associazione ha sede.

L’Associazione Culturale “Luna Rosa” promuove, da oltre due anni, la fotografia e le arti visive, in particolare quelle femminili, sostenendo la valorizzazione della fotografia quale vero e proprio bene culturale da tutelare, ed è impegnata ad approfondire tematiche specifiche, inerenti i rapporti fra donna, arte, comunicazione, diritti, sessualità, maternità, lavoro, storia e paesaggio e a rivalutare il contributo femminile nella storia della fotografia e dell'arte contemporanea.

L’Universo femminile costituisce, inoltre, il cuore della collezione fotografica promossa dalla Presidente dell’Associazione, Carmela Sanguedolce, che conta attualmente oltre trecento opere di autrici di primissimo piano, italiane e internazionali. Un impegno a favore della donna nell’arte che Luna Rosa condivide con le principali istituzioni accademiche del Paese, con il sistema scientifico universitario e con le esperienze più innovative dei settori delle produzioni artistiche e dell’industria creativa.

La scelta di dedicare al tema del “Femminicidio” la prima edizione del premio Fotografico Luna Rosa rientra in questa dimensione strategica, volta a favorire una riflessione laica su una vera e propria tragedia nazionale. "Con l’Accademia delle Belle Arti di Brera" - spiega Carmela Sanguedolce - "abbiamo intrapreso un prezioso rapporto di collaborazione, sfociato nell’istituzione di questo premio riservato agli studenti, a coronamento del loro impegno estetico, etico e civile e del loro esercizio di sensibilità creativa. Uno stimolo e un omaggio anche per i giovani provenienti da culture e paesi diversi, che hanno consapevolmente scelto di maturare e realizzarsi attraverso la conoscenza, la cultura e l’arte, condividendo con noi, con illustri esponenti del mondo della fotografia e con donne vittime di violenze, momenti di incontro e di confronto".

Prima commissione selezionatrice

Martina Corgnati

Mario Cresci

Paola Di Bello

Roberto Rosso

Federica Turco



Seconda commissione selezionatrice

Carmela Sanguedolce

Maurizio Molinari

Franco Marrocco

Lorenza Bravetta



“XXV ORA!” - Immagini contro il femminicidio

A cura di Martina Corgnati e Paola Di Bello

Organizzato dall’Associazione Culturale Luna Rosa

Con il patrocinio del MiBact e con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Prize "BìFoto" / International Festival Of Photography in Sardinia.

BìFoto – Festival Internazionale della Fotografia in Sardegna – giunge alla sua ottava edizione. Un traguardo importante che porta con sé entusiasmo ma anche voglia di riflessione.

Questo ottavo appuntamento si pone in linea di continuità con il percorso fin’ora seguito e conferma suo scopo principale la lettura del mondo, il tentativo di comprensione del quotidiano nel suo accadere. Allo stesso tempo, BìFoto alza la posta con un’edizione ancora più attenta alla Fotografia come mezzo privilegiato per scandagliare il mondo. Mantenendo ferma la tradizione, anche questa edizione prende le mosse da un “titolomusicale” e omaggia un grande protagonista italiano. Con “Ma il Cielo è Sempre più Blu” il BìFoto elegge padrino onorario Rino Gaetano, cantautore ironico, ruvido, apparentemente scanzonato ma in realtà acutamente impegnato nella denuncia sociale. Gli stessi aggettivi, la stessa attitudine di Gaetano cercherà di avere questa edizione del Festival, alternando differenti declinazioni della parola Fotografia. “Ma il Cielo è Sempre più Blu”, giocata su spiazzanti parallelismi che leggevano l’Italia degli anni Settanta, si dimostra ancora ferocemente attuale e diventa guida per leggere le contraddizioni non solo di una nazione ma di un’epoca. Una canzone come guida per analizzare un presente che non deve trovarci indifferenti o distanti ma partecipi e attenti e, soprattutto, convinti che, nonostante tutto, il cielo può essere sempre più blu.

Vincitori Premio BìFoto 2018

Rosi Giua – La parola riconquistata
Giacomo Infantino - Unreal
Gigi Murru – A/R
Francesca Pili - Abruxausu
Gian Marco Sanna – Malagrotta
Francesca Porcheddu (Menzione speciale) – The sound of silence
Christian Murgia (Miglior lavoro scuola “La Bottega della Luce”) – Fino alla fine della notte

BìFoto

Inaugurazione della mostra "999 Domande" presso la Triennale di Milano

date » 12-01-2018 21:16

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Non è una mostra sulla casa del futuro, perché, come ha detto il suo curatore Stefano Mirti, "nel futuro ci siamo già". Ma quella che dal 12 gennaio al 2 aprile apre la stagione 2018 della Triennale di Milano è "una grande indagine sul nuovo concetto di casa, di abitare, di senso di dimora nell'era tra mondo fisico e mondo digitale".

L'esposizione '999', presentata a Milano, è "una collezione di domande sull'abitare contemporaneo". "Una mostra che parte dalle tre grandi innovazioni di questi anni - ha detto Mirti - da quella tecnologica a quella del costume, fino ai cambiamenti del concetto stesso di famiglia e quindi di casa".

Nello spazio al primo piano una cinquantina di co-curatori provenienti da vari ambiti hanno allestito i loro suggerimenti per la casa vissuta da diversi punti di vista. Soluzioni per chi condivide l'abitazione con sconosciuti (l'isolamento acustico, la divisione degli spazi) o la casa vista da chi è malato di Alzheimer o chi in casa ci lavora. Soluzioni artigianali, di laboratorio, una manifattura digitale e con rispetto per l'ambiente. Come il laboratorio sui 'Lari', figure degli spiriti dei defunti tenuti in casa come protezione, reinterpretati in chiave moderna. Apre un'installazione Edison, partner della mostra, con le 999 domande a cui la nuova casa dovrebbe dare delle risposte. Fino ad aprile inoltre un lungo palinsesto di eventi legati alla rassegna.

La Repubblica

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999 Domande / Una collezione di domande sull'Abitare contemporaneo

La casa, a cavallo tra il mondo fisico e quello digitale: nuovi immaginari che trasformano le nostre esistenze. Una mostra collaborativa e mutante in funzione del tempo e dello spazio. 999 domande per 999 modi di abitare possibili. L’abitazione come non l’abbiamo mai vista prima. 999 domande sull’abitare contemporaneo. Trasformazioni tecnologiche, sociali, economiche. La casa, il senso di dimora, le residenze del nostro vivere. Un palinsesto di esperienze italiane affiancati da una serie di ospiti internazionali in grado di coinvolgere il grande pubblico in maniera interattiva e partecipata grazie a una serie di ambientazioni fisiche, digitali e social. Una mostra da guardare, da toccare, da provare. Detto anche: “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Una grande mostra sull’abitare che è in prima istanza una grande casa, con i suoi vari ambienti, situazioni, attività e relazioni.
Il visitatore compie un vero e proprio viaggio nell’abitazione di un futuro che si è fatto presente, spostandosi da un ambiente all’altro e interagendo in prima persona con tutta una serie di nuovi modi di “abitare”. La casa non è dunque intesa come un luogo, quanto piuttosto un’esperienza. Questa mostra vuole raccontare queste nuove “esperienze” dell’abitare. Un abitare nuovo dove il confine tra l’interno e l’esterno è diventato labile e incerto. Una casa che si apre al mondo, una città che accoglie forme e modalità diverse dell’abitare e del vivere.


In mostra

Baczynski Giulia Flavia – Vedute di una montagna frattale;

Bastianelli Matteo – Maiora premunt;

Becchetti Simone, Marra Gabriella (UNSCRIPTUS) – Le città d’arte ai tempi della sharing economy;

Bellomo Fabrizio – Archivio dell’architettura di scarto;

Bertoldi Luca – Prodotti infinti;

Boccaccino Roberto – POTENZA 100;

Bosio Dario – CO:ABITARE;

Braconi Alessandro – LLL – Laurentino 38 Living Lab;

Bressan Alessia – IbridHabitat (Movibili);

Cafarotti Valentina, Landi Federico – RHIZHOMES;

Calabrese Alessandro – Vuoti;

Calore Elisa, Banfi Riccardo, Berrone Riccardo, Stocco Matteo – Spazio Democrazia;

Cantoni Saverio, Castellano Viola – Assemblage Italia!;

Caracciolo Alice, Fiorella Francesca, Quarta Caterina – SEIMILAPIEDI;

Caredda Francesco – Con noi due dentro al buio;

Casino Marco – Prato, futuro sociale prossimo;

Cirilli Francesca – CHECK-IN’ YOUR HOME;

Clavarino Tomaso – Limite invalicabile;

De Belle Louis, Ornaghi Nicolò – Esterno Domestico. Infrastrutture per l’abitare;

De Vecchi Giorgio, Tesio Guido – The Pale King;

Di Noto Giorgio – Valle del Belice;

Fassini Irene, Ruggieri Sara (AISLAB) – Tempo di ritorno;

Ferrari Francesca – Tracce informali dell’abitare;

Friello Valerio – Gusci;

Galanello Giovanni Emilio – TELLURICHE. I moti dell’abitare;

Guttagliere Alessandra – Italia Celeste;

Infantino Giacomo – To The Northwest;

Iovene Francesca – Abitare il limite;

Lisi Daniele – VECCHIE RUGGINI;

Lodeserto Arianna – BELLA MA NON CI VIVREI. ROMANA INCHIESTA SULL’ABITARE;

Londero Igor – Earthquakes;

Maistrello Rachele – PENNABILLI;

Mizzotti Simone – Paesologia;

Mori Tommaso – R-nord;

Moriniello Flavio – #ABIT@(HABITAT);

Mortarotti Vittorio – Fiori e meraviglie;

Neri Francesco – Ritratti;

Nunziata Nicola – CASE PER L’ITALIA;

Passaro Marco, Guglielmo Gloria – Mush/rooms;

Racanati Sergio – Geografie dell’abitare il lavoro: introspezioni corporee di un campionario esemplificativo di architetture del fallimento;

Ruggieri Anna, Uyangoda Nadeesha – La ringhiera 22;

Sambini Alessandro – La media dei nostri paesaggi;

Santese Luca – Abitatori del tempo;

Santilli Simone, Benetton Niccolò (THE COOL COUPLE) – NOBODY REALLY CARES IF YOU DON’T GO TO THE PARTY;

Sassone Roberta – Abitare informale;

Torra Federico – 500 km²;

Toscano Alessandro – Italian Tourism Places;

Urru Fausto – “Il ricchissimo nihil ” – Paesaggio e identità in Sardegna;

Valentini Jacopo – Temporaneo;

Weber Hugo – Homeless Diary



Crediti


A cura di
Stefano Mirti

Coordinamento
IdLab

Progetto di allestimento
Petra Tikulin

Progetto grafico
Print Club Torino / Quattrolinee

Ideazione e produzione video
Pierluigi Anselmi con Giovanni Cola

Comunicazione social
LifeGate

Link: 999 Domande
La Triennale Di Milano
Mufoco

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