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Il giardino di Pan
2021
In medicina l'abbagliamento è un disturbo transitorio della vista, percepibile come una sensazione eccessiva di luce, senza alcun oggetto reale interpretabile, causato da un'alterazione delle vie oculari o nervose. In generale dunque l'abbagliamento è un turbamento e una soppressione momentanea della vista per l'azione di un corpo luminoso sugli occhi.
Michel Foucault lo definisce come «l'oscurità che regna nel cuore stesso di ciò che è eccessivo nello splendore della luce... nell'abbagliamento l'indietreggiare generale degli oggetti verso la profondità della notte ha come sua correlazione immediata la soppressione della visione stessa; nell'istante in cui vede gli oggetti dileguare nella notte segreta della luce, la vista si vede nell'attimo della sua sparizione».
Le immagini realizzate nei lotti del quartiere di Garbatella si presentano come un abbagliamento midriatico della mente. L’impronta oggettiva della realtà, presente, percepibile e vivida, abbandona sé stessa adagiandosi in fioche quanto elettriche alterità luminose. La percezione del territorio e delle sue forme si configura in nuova veste sognante in cui i suoi abitanti sono chiamati a sostare nel limbo di una nuova visione, non più autoctona, ma bensì mistificata.
Gli abitanti, le identità che vi abitano, per potersi addentrare in questo dedalo di contaminazioni e irradiazione sfruttano inconsciamente il proprio Tapetum lucidum per poter “vedere attraverso la luce del buio”. Questo stato retinico riflettente di questi esseri ha il compito di aumentare la capacità visiva nelle più ostili condizioni di luce.
Il quartiere di Garbatella, così saldo nel tempo, così debole nel suo avvenire, così solido nel suo presente; dalle antiche vigne delle sue colline alle grandi migrazioni spinte da ambizioni ingegneristiche incredibili, fino al giorno della prima pietra del re, questo territorio si articola e districa tra numerose aberrazioni, sogni e visioni. Allo stesso modo, la sequenza di immagini, unite alle installazioni poste negli stenditoi del quartiere, suggeriscono una restituzione frammentata dell’identità dei lotti indagati. Il dio arcadico Pan, che viveva al di fuori delle mura del villaggio nei pressi di boschi e sentieri, intimoriva e si ergeva a guardiano di territori misteriosi e inesplorati. Allo stesso modo in Garbatella sembra esistere la stessa atmosfera. Il confine immaginario tra queste innumerevoli case giardino e l’abbraccio della grande e antica metropoli sembra invertire il messaggio. Garbatella, protetta dai suoi guardiani, simili a maschere inferocite e identità sfuggenti si fa scudo dell’esterno preservando il suo interno senza mai rinnegare l’altrove.
Le identità indagate in quest’opera e il loro abitare, allegoricamente affini ad uno spirito simile a quello degli animali notturni, vagano tutte alla ricerca di una nuova luce, spesso a noi impercettibile, ma che da sempre riflette nel loro cristallino, specchio e anima di questo quartiere.
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